Iniziative strategiche europee per R&I
In ambito europeo, ENEA partecipa ad una serie di iniziative strategiche in settori ritenuti di punta per le attività dell’Agenzia:
La European Energy Research Alliance (EERA) è l’associazione di riferimento per la ricerca energetica in Europa ed uno dei capisaldi del Piano strategico dell’UE per le tecnologie energetiche SET-Plan. Attiva dal 2008, riunisce oggi oltre 175 organizzazioni pubbliche, centri di ricerca e università, di 24 paesi dell’Unione Europea più Norvegia, Svizzera e Turchia, con l’obiettivo di coordinare la ricerca sulle nuove tecnologie per l’energia.
In EERA sono operativi 17 Programmi di ricerca congiunti (Joint Programmes) che mettono a fattore comune le iniziative, i programmi e le competenze esistenti a livello nazionale, allineando la ricerca verso le priorità condivise e gli obiettivi del SET-Plan, in modo da accelerare lo sviluppo delle tecnologie energetiche chiave nella costruzione della low carbon economy. I Joint Programmes sono attivi nei seguenti settori: rinnovabili (CSP, fotovoltaico, bioenergy, eolico, geotermico, energia dal mare), materiali per l’energia e per il nucleare, Carbon Capture and Storage, celle a combustibile e idrogeno, efficienza energetica nei processi industriali, shale gas, smart grids, smart cities, aspetti di integrazione di sistema e valutazioni economico-sociali di opzioni tecnologiche e scenari energetici.
L’ENEA è socio fondatore e membro del comitato esecutivo dell’Alleanza di ricerca, oggi costituita nella forma di Associazione internazionale senza scopo di lucro, di cui coordina il Segretariato attraverso il proprio Ufficio di Bruxelles (COM-UEIN). L’Agenzia è attiva in 16 dei 17 Joint Programmes, contribuendo con le proprie competenze ed expertise alla definizione di agende comuni di ricerca.
Sin dalla sua costituzione la EERA collabora con le piattaforme e le iniziative industriali europee per stabilire roadmap condivise finalizzate allo sviluppo delle nuove tecnologie per l’energia, percorso che ha portato al coinvolgimento della EERA – quale pilastro della ricerca – nelle nuove ETIP-European Technology and Innovation Platform promosse dall’Unione Europea per accelerare l’implementazione del SET-Plan.
I Joint Programmes EERA sono anche un importante punto di contatto per la collaborazione internazionale. I rappresentanti EERA rappresentano regolarmente la comunità scientifica europea, in collaborazione con la Commissione Europea, in occasione dei più rilevanti eventi di settore in Asia, Stati Uniti e America Latina.
Sono iniziative che agiscono su tutta l'intera catena della ricerca e dell'innovazione, riunendo tutti i soggetti a livello europeo, nazionale e regionale interessati a determinate tematiche e sfide sociali al fine di intensificare e coordinare le attività di ricerca e innovazione. Tali partenariati non sono uno strumento di finanziamento ma una modalità organizzativa che consente di semplificare e ottimizzare il funzionamento degli altri partenariati e di utilizzare al meglio le risorse messe a disposizione dall’UE tramite i programmi dedicati alla ricerca e all’innovazione (l’attuale Horizon 2020). I temi oggetto delle EIP vengono individuati dalla Commissione europea, di concerto con il Parlamento europeo e il Consiglio, secondo linee guida e criteri selettivi predefiniti.
Attualmente esistono cinque partenariati:
- Active & Healthy Ageing (EIP-AHA) - invecchiamento attivo e in buona salute
- Agriculture & Innovation (EIP-AGRI) – sostenibilità e produttività dell’agricoltura
- Raw Materials (EIP-RM) – materie prime
- Smart Cities and Communities (EIP-SCC) – soluzioni integrate per città ‘intelligenti’
- Water (EIP-Water) – settore idrico
L’adesione all’EIP può avvenire a vario titolo in base alla natura del soggetto e a quella che sarà la sua funzione nel partenariato. Concretamente, viene messa a disposizione degli stakeholder una piattaforma informatica che illustra le varie modalità di partecipazione e attraverso la quale è possibile manifestare il proprio interesse.
Ogni partenariato è guidato da un gruppo direttivo presieduto dal Commissario o dai Commissari europei responsabili del settore o delle aree interessate. A questi si aggiungono rappresentanti degli Stati membri, membri del Parlamento europeo, imprenditori, ricercatori, società civile e altre parti interessate. Oltre ad avere un ruolo d’iniziativa, la Commissione europea interviene come facilitatore durante il periodo di programmazione, e una volta avviate le attività si occupa del loro monitoraggio.
L’ENEA fa parte di alcuni di questi partenariati coprendo, in alcuni di questi, ruoli all’interno degli organi di governance quali l’High Level Steering Group (EIP Raw Materials) e la Task Force e/o gli Operational groups (EIP Water, EIP Raw materials).
Le Comunità della Conoscenza e dell’Innovazione (Knowledge and Innovation Community - KIC) sono il principale strumento operativo dell’European Institute for Innovation and Technology (EIT). Tramite le KICs, l’UE intende creare nuove società transnazionali dotate di ampia autonomia che siano capaci di organizzare un collegamento tra educazione, ricerca e innovazione industriale (il cosiddetto triangolo della conoscenza) creando nuovi giovani imprenditori e producendo nuovo business. Le KIC sono finalizzate a divenire dei poli di eccellenza nelle materie di rispettiva competenza per la ricerca e lo sviluppo di nuove idee, per individuare e suggerire nuove opportunità di business, e per svolgere attività di formazione ed educazione della classe imprenditoriale su alcune sfide sociali oggetto di H2020.
Le caratteristiche di una KIC nei settori di rispettiva competenza sono le seguenti:
- mettere a sistema le eccellenze e superare la frammentazione
- avere un approccio strategico di lungo termine (durata di una KIC dai 7 ai 15 anni)
- alto grado di integrazione (KIC entità legale)
- sufficiente autonomia e flessibilità
- target chiari: ogni KIC definisce il business plan con deliverables misurabili
- smart funding e alto grado di impegno dei partner (co-finanziamento)
La KIC è costituita da una rete di nodi nazionali collocati sul territorio europeo, dotata di una direzione centrale che interagisce con EIT, e di direzioni locali per ogni nodo. Sono previsti tipicamente 4-6 nodi e la sede principale di ciascun nodo è chiamata co-location centre (CLC). Ogni nodo nazionale è composto da università, centri di ricerca, aziende, che condividono un piano strategico pluriennale.
Attualmente esistono sei KIC:
- Climate KIC - clima
- KIC InnoEnergy - energia
- Digital - tecnologie dell’informazione e della comunicazione
- Health - vita sana e invecchiamento
- RawMaterials – materie prime
- Food – sistema alimentare
Il Centro Ricerche Casaccia dell’ENEA, ospita il Polo di ricerca europeo sulle materie prime (co-location centre) per il Sud Europa (Italia, Spagna e Malta). Tale risultato consegue alla vittoria del consorzio europeo RawMatTERS, al quale partecipa l’ENEA come capofila nazionale con alcune università e industrie nazionali. Nello specifico, la KIC non finanzierà attività di ricerca in senso stretto, bensì la valorizzazione delle ricerche pregresse, in forma di nuove concrete iniziative di business compreso lo sviluppo delle nuove professionalità ad esse necessarie.
ENEA è partner del consorzio ASTER (Core partner) nella KIC Climate.
Le Piattaforme Tecnologiche Europee (ETP, European Technology Platforms) sono nate nel 2001 su iniziativa della Commissione Europea per promuovere ed integrare un approccio di ricerca basato su un partenariato pubblico-privato. Esse sono essenzialmente dei tavoli di lavoro, guidati dalle imprese leader del settore, che riuniscono sia tutti i principali attori di settori economici fortemente caratterizzati da alti contenuti innovativi, tecnologici o di ricerca in un particolare settore o di alcune aree, sia gli stakeholder che rappresentano Università, istituti di ricerca, produttori, associazioni e autorità locali, regionali, nazionali ed europee.
Gli stakeholder si raccolgono intorno al comune obiettivo di definire un’Agenda Strategica per la Ricerca ed Innovazione (SRIA) condivisa con una prospettiva di lungo e medio periodo. L’Agenda è basata su una cosiddetta “vision” comune per la Ricerca e Innovazione in un determinato settore, concordata dagli stakeholder industriali e della ricerca i quali mobilitano ingenti risorse umane e finanziarie.
Le ETP focalizzano le loro attività nella produzione di documenti programmatici nei quali vengono proposte alla Commissione Europea tematiche prioritarie e di interesse strategico per il Programma Quadro di ricerca ed innovazione dell’Unione Europea.
Esistono in totale 38 ETPs individuali raggruppate nei settori elencati di seguito e 3 iniziative trasversali:
- Bio-based economy: EATIP, ETPGAH, FABRE TP, Food for Life, Forest-based, Plants, TP Organics;
- Energy: Biofuels, EU PV TP, TP OCEAN, RHC, SmartGrids, SNETP, ETIPWind, ZEP;
- Environment: WssTP;
- ICT: ARTEMIS, ENIAC, EPoSS, ETP4HPC, euRobotics [AISBL], NEM, NESSI, Networld 2020, Photonics 21;
- Production and processes: ECTP, ESTEP, EuMaT, FTC, Manufuture, Nanomedicine, SMR, SusChem.
- Transport: ACARE, ALICE, ERRAC, ERTRAC, Waterborne;
- Cross-cutting: Nanofutures, Industrial Safety, ConXEPT.
Generalmente la struttura di una Piattaforma Tecnologica è costituita da un’Assemblea Generale (formata da tutti i soci), che emana un Consiglio di amministrazione. Quest’ultimo gestisce le varie attività, dialoga con i Mirror Groups, si avvale di uno o più gruppi di supporto e di un segretariato. I Mirror Groups formati da rappresentanti di vari Stati Membri hanno invece la funzione di sorvegliare il lavoro svolto dalla Piattaforma. Infine, a livello operativo, vengono istituiti i Working Group che hanno il compito di realizzare dei progetti al fine di raggiungere gli obiettivi della Vision della Piattaforma. Alcune Piattaforme utilizzano anche i partenariati pubblico-privato, con lo scopo di supportare l’implementazione di una parte della loro SRIA che per le sue dimensioni ed ambizioni richiede la mobilizzazione ed il coordinamento di ingenti risorse finanziarie, umane e materiali, sia pubbliche che private. I partenariati pubblico-privato, introdotti a partire dal 7° Programma Quadro, sono distinti in PPP istituzionali (JTI – Joint Technology Initiatives - attualmente 7) e PPP contrattuali (attualmente 11).
L’ENEA fa parte di molte delle Piattaforme Tecnologiche Europee ed Italiane coprendo, in alcune di queste, ruoli all’interno del Comitato Direttivo o Scientifico.
Maggiori informazioni: http://ec.europa.eu/research/innovation-union/index_en.cfm?pg=etp
Joint Technology Initiative (JTI) – Institutional PPP
Le JTI, introdotte nel 7° Programma Quadro di ricerca (7PQ), rappresentano una nuova forma di collaborazione pubblico-privato nel campo della R&S attraverso le quali si potranno sostenere attività di ricerca in alcuni settori particolari che richiedono la mobilitazione di risorse ed investimenti ingenti, sia pubblici che privati, per la realizzazione di obiettivi ambiziosi e su larga scala. Attualmente sono operative sette Joint Technology Initiatives:
- La JTI ECSEL (Electronic Components & Systems for European Leadership) nasce dalla fusione della JTI ARTEMIS sui sistemi integrati (embedded systems) e della JTI ENIAC sulla nano-elettronica e microprocessori, entrambe lanciate nell'ambito del VII Programma Quadro, con l'aggiunta delle tematiche di interesse della piattaforma tecnologica europea EPOSS.
ECSEL sostiene progetti di ricerca e innovazione al fine di migliorare in modo significativo le prestazioni in molti settori economici (trasporti, energia, sicurezza, medico-sanitario). ECSEL è gestita dall’omonima Impresa comune/JU (organismo comunitario) costituita dalla Commissione europea, le associazioni industriali no profit ARTEMISIA, AENEAS ed EPOSS in rappresentanza di tutte le imprese, università ed enti di ricerca operanti nello specifico settore tecnologico e gli Stati membri e associati che ne hanno fatto richiesta (inclusa l’Italia).
La JU ECSEL avrà una durata decennale (2014-2024). Il budget stimato per la ECSEL è di circa 4.815 miliardi € di cui 1.2 miliardi € provenienti dalle risorse finanziarie di Horizon 2020 e 1.2 miliardi € dai fondi nazionali degli Stati membri. I membri della JU o delle sue entità costitutive contribuiranno con circa 2.4 miliardi €, di cui almeno 1.7 milioni € dai partner industriali che vi aderiscono. L’Italia è rappresentata dal MIUR e dal MISE che hanno già messo a disposizione, circa 53 M€ in forma di finanziamento in contributo alla spesa (fondo perduto) e credito agevolato. La partecipazione italiana nella JTI è gestita da un esperto ENEA; il Public Authorities Board di ARTEMIS è presieduto da un esperto ENEA. - La JTI FCH 2 (Fuel Cells and Hydrogen) è gestita da un’Impresa comune/JU (organismo comunitario) costituita dalla Commissione europea e da una società senza fini di lucro che riunisce le aziende europee attive nel settore (detta Industry Grouping). All’interno della JU esiste un Research Grouping che rappresenta organizzazioni di ricerca no profit, università e centri di ricerca. FCH prende origine dall'omonima piattaforma tecnologica europea, lanciata nell'ambito del VII Programma Quadro.
FCH 2 dovrà creare le condizioni necessarie per la penetrazione delle tecnologie delle celle a combustibile e dell'idrogeno nel mercato. Ciò include la creazione di una massa critica di risorse di ricerca tale da convincere industrie, investitori ed autorità pubbliche ad avviare un programma a lunga scadenza. Infatti, nonostante molte risorse siano già impegnate a livello sia comunitario sia nazionale, esse non sono ancora sufficienti a superare le enormi sfide poste dalla effettiva transizione da un'economia basata sul petrolio verso un'economia basata sull'idrogeno.
FCH 2, con un budget stimato di circa 1.4 miliardi €, è finanziata per circa 700 milioni € dalle risorse finanziarie di H2020 e per circa 665 M € da parte dei membri della JU, di cui fino a 570 M€ a copertura del contributo da parte dei membri della JU diversi dell’Unione o delle sue entità costitutive o affiliate e fino a 95 M€ a copertura di eventuali contributi aggiuntivi da parte dei membri della JU diversi dell’Unione o delle sue entità costitutive o affiliate. La partecipazione italiana in FCH è gestita da un esperto ENEA. L’ENEA è parte attiva del Research Grouping e del Governing Board della JU. - La JTI IMI 2 (Innovative Medicines Initiative) è gestita da un’Impresa comune/JU (organismo comunitario) costituita dalla Commissione europea e da una associazione industriale farmaceutica, rappresentata dalla EFPIA (Federazione Europea delle Industrie e Associazioni Farmaceutiche), e da qualsiasi organizzazione che divenga membro dell’IMI. IMI prende origine dall'omonima piattaforma tecnologica europea, lanciata nell'ambito del VII Programma Quadro.
IMI mira a fornire nuove tecnologie e strumenti per accelerare lo sviluppo di medicinali più sicuri e più efficaci per i pazienti, superando le strettoie tipiche della ricerca pre-competitiva nel processo di sviluppo di un medicinale. La ricerca si concentra principalmente sullo sviluppo e la sperimentazione di nuove tecniche e nuovi metodi che accrescano il grado di affidabilità in termini di «sicurezza» ed «efficacia» dei nuovi medicinali.
IMI gestirà fondi di ricerca per circa 3.5 miliardi € di cui 1.7 miliardi € provenienti dalle risorse finanziarie di Horizon 2020 e 1.7 miliardi € in contributi in natura apportati dalle imprese che aderiscono all'EFPIA. Le aziende farmaceutiche membri dell'EFPIA non avranno diritto ai finanziamenti della JU e dovranno autofinanziare al 100% il proprio contributo. I fondi comunitari andranno invece a beneficio di istituzioni del mondo accademico e della ricerca, associazioni dei pazienti e PMI che partecipano ai progetti assieme alle industrie farmaceutiche. - La JTI CLEAN SKY 2 (aeronautica e trasporto aereo) è gestita da un’Impresa comune/JU (organismo comunitario) costituita dalla Commissione europea e da 86 membri, di cui 12 sono imprese aeronautiche europee e le restanti organizzazioni rappresentano le industrie europee, le università, le piccole e medie imprese e i centri di ricerca. Alcune di queste organizzazioni sono raggruppate in «clusters». CLEAN SKY prende origine dall'omonima piattaforma tecnologica europea, lanciata nell'ambito del VII Programma Quadro.
CLEAN SKY mira a migliorare la competitività del settore aeronautico europeo, riducendo al tempo stesso le emissioni e il rumore, attraverso lo sviluppo di tecnologie innovative per dare vita ad una nuova generazione di “aeromobili” ecologici. L’obiettivo della JTI è quello di ridurre, entro il 2020, del 50% le emissioni di CO2, dell’80% quelle di NOx e del 50% l’inquinamento acustico, e di introdurre al tempo stesso un ciclo di vita ecologico dei prodotti, che prenda in considerazione tutte le fasi: progettazione, fabbricazione, manutenzione ed eliminazione/riciclaggio.
CLEAN SKY gestirà fondi di ricerca per circa 4 miliardi € di cui 1.8 miliardi € provenienti dalle risorse finanziarie di Horizon 2020 ed 2.25 miliardi € in contributi apportati dalle imprese che aderiscono alla JU. La JTI si articola intorno a sei aree tecniche chiamate dimostratori tecnologici integrati (DTI) ognuna delle quali ‘guidata’ da due soci fondatori (DTI co-leader): velivoli ad ala fissa (aerei di grandi dimensioni), guidato da AIRBUS e SAAB; velivoli per il trasporto regionale (di piccole dimensioni per uso commerciale), guidato da ALENIA ed EADS CASA; velivoli ad ala rotante (elicotteri), guidato da AugustaWestland ed Eurocopter; sistemi elettronici di bordo, guidato da Thales e Liebherr; motori ecologici sostenibili, guidato da Rolls-Royce e Safran; e progettazione ecocompatibile, guidato da Dassault Aviation e Fraunhofer Institute. Per l’Italia, due società, Alenia ed AgustaWestland, sono co-leader di 2 diversi ITD, e 19 soggetti sia pubblici che privati fanno parte dei 74 associati provenienti da 16 nazioni diverse. - La JTI Biobased Industries (BBI) nasce inizialmente come partenariato pubblico-privato lanciato nel 2012 dalla Commissione europea nell’ambito della Strategia europea per la Bio-economia e successivamente istituita ufficialmente come JTI. La JTI è gestita da un’Impresa comune/JU (organismo comunitario) costituita dalla Commissione europea e dal Consorzio BIC (Bio-based Industries Consortium) che riunisce oltre 60 PMI, cluster e organizzazioni interessate a investire nella ricerca ed innovazione bio-based.
All’interno della bio-economia, l’iniziativa si concentra su un’area specifica che utilizza risorse biologiche rinnovabili all’interno di processi industriali innovativi (‘bio-industrie’) finalizzate alla produzione di beni/prodotti e servizi, polarizzandosi su settori industriali che utilizzano risorse biologiche come principale fonte di rifornimento e altri che utilizzano la biomassa come materia prima.
L'obiettivo della BBI è facilitare innovazioni tecnologiche che consentano una conversione efficiente e sostenibile della biomassa in prodotti industriali e carburanti/energia all’interno delle cosiddette bio-raffinerie, al fine di consentire a queste ultime di competere per prezzo e qualità con prodotti basati su risorse fossili.
Il budget stimato per BBI per il periodo 2014-2020 è di circa 3.8 miliardi € stanziati dall’UE, di cui circa 1 miliardo € dal budget di Horizon 2020 e 2.8 miliardi € come contributo dei partner del Consorzio BIC. Di questi 2.8 miliardi di euro, 1.7 milioni € sono destinati ad attività aggiuntive come i ‘progetti faro’ (TRL8). ENEA è Membro Associato del Consorzio BIC. - La JTI SESAR (Single European Sky Atm Research) nasce inizialmente come partenariato pubblico-privato lanciato nel 2007 e costituisce lo strumento per la realizzazione del pilastro tecnologico del cielo unico europeo (SES). Successivamente istituita ufficialmente come JTI, SESAR è gestita da un’Impresa comune/JU (organismo comunitario) costituita dalla Commissione europea, Eurocontrol e da 19 membri (tra cui ENAV) in rappresentanza di tutta l'industria ATM europea, per un totale di più di 110 aziende.
SESAR sostiene progetti di ricerca e sviluppo con l’obbiettivo di sviluppare un sistema moderno di gestione del traffico aereo per l'Europa che impedisca la congestione dei cieli europei e riduca l'impatto ambientale del trasporto aereo. SESAR è responsabile per l'attuazione del piano di modernizzazione ATM (Air Traffic Management Master plan) e per la realizzazione di specifiche attività volte a sviluppare il nuovo sistema di gestione del traffico aereo in grado di garantire la sicurezza e la fluidità del trasporto aereo in tutto il mondo nel corso dei prossimi 30 anni.
Il budget stimato per SESAR è di circa 1.6 miliardi € di cui 600 milioni € dal budget di Horizon 2020 e 1 miliardo € da parte di Eurocontrol e partner industriali della JU. - La JTI SHIFT2RAIL (trasporto ferroviario) Nata nel 2014 da otto membri (Alstom Transport, Ansaldo STS, Bombardier Transportation, Construcciones Y Auxiliar de Ferrocarriles, Network Rail, Siemens Aktiengensellchaft, Thales, Trafikverkert), oggi - oltre all’Unione europea - conta 27 membri provenienti dall’industria ferroviaria europea.
SHIFT²RAIL costituisce uno sforzo congiunto dell’industria ferroviaria europea volto a migliorare in modo significativo la capacità del sistema ferroviario europeo, con l’obiettivo finale di incentivare passeggeri ed imprese ad utilizzare di più il trasporto ferroviario e di migliorare la competitività dell’industria ferroviaria europea nei confronti dell’emergente concorrenza asiatica. L’obiettivo più specifico delle JTI è quello di sviluppare, integrare, dimostrare e convalidare soluzioni e tecnologie innovative che permettano di mantenere rigorosi standard di sicurezza e di ridurre del 50% i costi del ciclo di vita del sistema di trasporto ferroviario, aumentarne del 100% la capacità, aumentarne del 50% l’affidabilità e la puntualità, eliminare gli ostacoli tecnici che frenano l’interoperabilità e l’efficienza del settore, e ridurre le esternalità negative connesse con il trasporto ferroviario.
Per il periodo 2014-2020, il contributo finanziario dell’Unione europea proveniente dal budget di Horizon 2020 è pari a 450 milioni €. Il contributo totale dei membri dell’industria ferroviaria europea è pari a 470 milioni €, portando il budget totale di SHIFT²RAIL a 920 milioni €.
Contractual PPPs
A completamento delle JTI, a partire dal 7°PQ la Commissione si è impegnata in partenariati strutturati con il settore privato intesi a dare impulso diretto all'elaborazione dei programmi di lavoro in settori previamente definiti e di grande rilevanza industriale. A differenza delle JTI, tali partenariati non richiedono norme aggiuntive, poiché il finanziamento è erogato dalla Commissione attraverso le normali procedure. Tali partenariati si basano su un accordo contrattuale tra la Commissione e i partner industriali nel quale si specificano gli obiettivi, gli impegni, gli indicatori chiave di prestazione e i risultati da conseguire. Attualmente esistono undici partenariati:
- Factories of the Future (FoF) – settore manifatturiero. ENEA è Membro di EFFRA.
- Energy-efficient Buildings (EeB) – edifici energeticamente efficienti
- European Green Vehicles (EGVI) – mobilità e trasporto su strada
- Future Internet (5G) – ICT
- Sustainable Process Industry (SPIRE) – risorse ed efficienza energetica nelle industrie di processo. ENEA è Membro e partecipa attivamente a due WGs.
- Robotics (SPARC) – tecnologie robotiche
- Photonics – fotonica. ENEA è Membro del Board e partecipa attivamente a tre WGs.
- High Performance Computing – calcolo ad alte prestazioni. ENEA è Membro di ETP4HPC e partecipa attivamente a 6 WGs.
- Big Data – gestione megadati
- Advanced 5G network – reti avanzate di quinta generazione
- Vessel for the future – industria marittima
Le PPP contrattuali (cPPP) hanno un budget totale indicativo di 6.2 miliardi € (con esclusione della cPPP Big Data) proveniente da Horizon 2020. I partner industriali forniscono un contributo finanziario quando partecipano ai progetti finanziati in ambito cPPP, secondo le condizioni dei bandi. L'Italia partecipa a molte cPPPs grazie agli sforzi combinati di molte imprese. ENEA copre ruoli importanti nelle cPPPs FoF, EeB, EGVI, SPIRE, Photonics e HPC.
PUBBLICATO IL: 31/05/2012
AGGIORNATO IL: 31/03/2020