Il mare: riserva di cibo, luogo di svago e di splendidi panorami lungo i nostri settemila e piu’ chilometri di costa. Dal mare, ENEA cerca di estrarre qualcos’altro di molto prezioso: energia.
Tra le fonti energetiche naturali a nostra disposizione, il mare e’ una delle meno sfruttate, sebbene le onde marine siano una fonte di energia cinetica che può essere efficacemente convertita in energia elettrica, come si fa con i bacini idroelettrici o gli impianti eolici, con un basso impatto ambientale.
In questo ambito, ENEA ha messo a punto una tecnologia smart e low cost per la produzione di energia elettrica: il PEWEC (Pendulum Wave Energy Converter), un sistema galleggiante molto simile a una zattera da posizionare in mare aperto, in grado di produrre energia elettrica sfruttando l’oscillazione dello scafo per effetto delle onde. Proprio quel moto a cui siamo abituati, che fa oscillare le barche, le navi, e noi stessi quando galleggiamo in acqua in una bella giornata estiva, può fornirci l’energia necessaria alla nostra vita quotidiana.
Il PEWEC è stato sviluppato in collaborazione con il Politecnico di Torino, nell’ambito dell’Accordo di programma tra Ministero dello Sviluppo Economico ed ENEA sulla Ricerca di Sistema Elettrico. Il nostro prototipo, realizzato in scala 1:12, pesa 3 tonnellate e misura 3m x 2m x 2m di altezza, ed e’ pensato per le coste italiane, dove le onde sono di piccola altezza e alta frequenza. L’ENEA e il Politecnico di Torino stanno ora progettando un dispositivo con una potenza nominale di 400 kW.
Non solo le onde possono trasformare l’energia del mare: anche le alghe, con il loro ciclo biologico, sono in grado di produrre molecole utili all’industria farmaceutica e alimentare, o per la produzione di bioplastiche ed altri biomateriali.
Presso i laboratori ENEA sono in corso attività di ricerca sulla “chimica verde” per la produzione di bio-idrocarburi (dieni) dalle alghe, da impiegare per la sintesi di biopolimeri e di biomolecole utilizzabili come coloranti e integratori alimentari. Tutto questo in stretta collaborazione con l’industria nazionale del settore, per la quale l’uso delle alghe per l’estrazione di materia prima è un obiettivo ormai prossimo.