Joint Technology Initiative (JTI) – Institutional PPPs

Le JTI, introdotte nel 7° Programma Quadro di ricerca (7PQ), rappresentano una nuova forma di collaborazione pubblico-privato nel campo della R&S attraverso le quali si potranno sostenere attività di ricerca in alcuni settori particolari che richiedono la mobilitazione di risorse ed investimenti ingenti, sia pubblici che privati, per la realizzazione di obiettivi ambiziosi e su larga scala. Attualmente sono operative sette Joint Technology Initiatives:

  • La JTI ECSEL (Electronic Components & Systems for European Leadership) nasce dalla fusione della JTI ARTEMIS sui sistemi integrati (embedded systems) e della JTI ENIAC sulla nano-elettronica e microprocessori, entrambe lanciate nell'ambito del VII Programma Quadro, con l'aggiunta delle tematiche di interesse della piattaforma tecnologica europea EPOSS.

ECSEL sostiene progetti di ricerca e innovazione al fine di migliorare in modo significativo le prestazioni in molti settori economici (trasporti, energia, sicurezza, medico-sanitario). ECSEL è gestita dall’omonima Impresa comune/JU (organismo comunitario) costituita dalla Commissione europea, le associazioni industriali no profit ARTEMISIA, AENEAS ed EPOSS in rappresentanza di tutte le imprese, università ed enti di ricerca operanti nello specifico settore tecnologico e gli Stati membri e associati che ne hanno fatto richiesta (inclusa l’Italia).

La JU ECSEL avrà una durata decennale (2014-2024). Il budget stimato per la ECSEL è di circa 4.815 miliardi € di cui 1.2 miliardi € provenienti dalle risorse finanziarie di Horizon 2020 e 1.2 miliardi € dai fondi nazionali degli Stati membri. I membri della JU o delle sue entità costitutive contribuiranno con circa 2.4 miliardi €, di cui almeno 1.7 milioni € dai partner industriali che vi aderiscono. L’Italia è rappresentata dal MIUR e dal MISE che hanno già messo a disposizione, circa 53 M€ in forma di finanziamento in contributo alla spesa (fondo perduto) e credito agevolato. La partecipazione italiana nella JTI è gestita da un esperto ENEA; il Public Authorities Board di ARTEMIS è presieduto da un esperto ENEA.

  • La JTI FCH 2 (Fuel Cells and Hydrogen) è gestita da un’Impresa comune/JU (organismo comunitario) costituita dalla Commissione europea e da una società senza fini di lucro che riunisce le aziende europee attive nel settore (detta Industry Grouping). All’interno della JU esiste un Research Grouping che rappresenta organizzazioni di ricerca no profit, università e centri di ricerca. FCH prende origine dall'omonima piattaforma tecnologica europea, lanciata nell'ambito del VII Programma Quadro.

FCH 2 dovrà creare le condizioni necessarie per la penetrazione delle tecnologie delle celle a combustibile e dell'idrogeno nel mercato. Ciò include la creazione di una massa critica di risorse di ricerca tale da convincere industrie, investitori ed autorità pubbliche ad avviare un programma a lunga scadenza. Infatti, nonostante molte risorse siano già impegnate a livello sia comunitario sia nazionale, esse non sono ancora sufficienti a superare le enormi sfide poste dalla effettiva transizione da un'economia basata sul petrolio verso un'economia basata sull'idrogeno.

FCH 2, con un budget stimato di circa 1.4 miliardi €, è finanziata per circa 700 milioni € dalle risorse finanziarie di H2020 e per circa 665 M € da parte dei membri della JU, di cui fino a 570 M€ a copertura del contributo da parte dei membri della JU diversi dell’Unione o delle sue entità costitutive o affiliate e fino a 95 M€ a copertura di eventuali contributi aggiuntivi da parte dei membri della JU diversi dell’Unione o delle sue entità costitutive o affiliate. La partecipazione italiana in FCH è gestita da un esperto ENEA. L’ENEA è parte attiva del Research Grouping e del Governing Board della JU.

  • La JTI IMI 2 (Innovative Medicines Initiative) è gestita da un’Impresa comune/JU (organismo comunitario) costituita dalla Commissione europea e da una associazione industriale farmaceutica, rappresentata dalla EFPIA (Federazione Europea delle Industrie e Associazioni Farmaceutiche), e da qualsiasi organizzazione che divenga membro dell’IMI. IMI prende origine dall'omonima piattaforma tecnologica europea, lanciata nell'ambito del VII Programma Quadro.

IMI  mira a fornire nuove tecnologie e strumenti per accelerare lo sviluppo di medicinali più sicuri e più efficaci per i pazienti, superando le strettoie tipiche della ricerca pre-competitiva nel processo di sviluppo di un medicinale. La ricerca si concentra principalmente sullo sviluppo e la sperimentazione di nuove tecniche e nuovi metodi che accrescano il grado di affidabilità in termini di «sicurezza» ed «efficacia» dei nuovi medicinali.

IMI gestirà fondi di ricerca per circa 3.5 miliardi € di cui 1.7 miliardi € provenienti dalle risorse finanziarie di Horizon 2020 e 1.7 miliardi € in contributi in natura apportati dalle imprese che aderiscono all'EFPIA. Le aziende farmaceutiche membri dell'EFPIA non avranno diritto ai finanziamenti della JU e dovranno autofinanziare al 100% il proprio contributo. I fondi comunitari andranno invece a beneficio di istituzioni del mondo accademico e della ricerca, associazioni dei pazienti e PMI che partecipano ai progetti assieme alle industrie farmaceutiche.

  • La JTI CLEAN SKY 2 (aeronautica e trasporto aereo) è gestita da un’Impresa comune/JU (organismo comunitario) costituita dalla Commissione europea e da 86 membri, di cui 12 sono imprese aeronautiche europee e le restanti organizzazioni rappresentano le industrie europee, le università, le piccole e medie imprese e i centri di ricerca. Alcune di queste organizzazioni sono raggruppate in «clusters». CLEAN SKY prende origine dall'omonima piattaforma tecnologica europea, lanciata nell'ambito del VII Programma Quadro.

CLEAN SKY mira a migliorare la competitività del settore aeronautico europeo, riducendo al tempo stesso le emissioni e il rumore, attraverso lo sviluppo di tecnologie innovative per dare vita ad una nuova generazione di “aeromobili” ecologici. L’obiettivo della JTI è quello di ridurre, entro il 2020, del 50% le emissioni di CO2, dell’80% quelle di NOx e del 50% l’inquinamento acustico, e di introdurre al tempo stesso un ciclo di vita ecologico dei prodotti, che prenda in considerazione tutte le fasi: progettazione, fabbricazione, manutenzione ed eliminazione/riciclaggio.

CLEAN SKY gestirà fondi di ricerca per circa 4 miliardi € di cui 1.8 miliardi € provenienti dalle risorse finanziarie di Horizon 2020 ed 2.25 miliardi € in contributi apportati dalle imprese che aderiscono alla JU.  La JTI si articola intorno a sei aree tecniche chiamate dimostratori tecnologici integrati (DTI) ognuna delle quali ‘guidata’ da due soci fondatori (DTI co-leader): velivoli ad ala fissa (aerei di grandi dimensioni), guidato da AIRBUS e SAAB; velivoli per il trasporto regionale (di piccole dimensioni per uso commerciale), guidato da ALENIA ed EADS CASA; velivoli ad ala rotante (elicotteri), guidato da AugustaWestland ed Eurocopter; sistemi elettronici di bordo, guidato da Thales e Liebherr; motori ecologici sostenibili, guidato da Rolls-Royce e Safran; e progettazione ecocompatibile, guidato da Dassault Aviation e Fraunhofer Institute. Per l’Italia, due società, Alenia ed AgustaWestland, sono co-leader di 2 diversi ITD, e 19 soggetti sia pubblici che privati fanno parte dei 74 associati provenienti da 16 nazioni diverse.

  • La JTI Biobased Industries (BBI) nasce inizialmente come partenariato pubblico-privato lanciato nel 2012 dalla Commissione europea nell’ambito della Strategia europea per la Bio-economia e successivamente istituita ufficialmente come JTI. La JTI è gestita da un’Impresa comune/JU (organismo comunitario) costituita dalla Commissione europea e dal Consorzio BIC (Bio-based Industries Consortium) che riunisce oltre 60 PMI, cluster e organizzazioni interessate a investire nella ricerca ed innovazione bio-based.

All’interno della bio-economia, l’iniziativa si concentra su un’area specifica che utilizza risorse biologiche rinnovabili all’interno di processi industriali innovativi (‘bio-industrie’) finalizzate alla produzione di beni/prodotti e servizi, polarizzandosi su settori industriali che utilizzano risorse biologiche come principale fonte di rifornimento e altri che utilizzano la biomassa come materia prima.

L'obiettivo della  BBI  è facilitare innovazioni tecnologiche che consentano una conversione efficiente e sostenibile  della biomassa in prodotti industriali e carburanti/energia all’interno delle cosiddette bio-raffinerie, al fine di consentire a queste ultime di competere per prezzo e qualità con prodotti basati su risorse fossili.

Il budget stimato per BBI per il periodo 2014-2020 è di circa 3.8 miliardi € stanziati dall’UE, di cui circa 1 miliardo € dal budget di Horizon 2020 e 2.8 miliardi € come contributo dei partner del Consorzio BIC. Di questi 2.8 miliardi di euro, 1.7 milioni € sono destinati ad attività aggiuntive come i ‘progetti faro’ (TRL8). ENEA è Membro Associato del Consorzio BIC.

  • La JTI SESAR (Single European Sky Atm Research) nasce inizialmente come partenariato pubblico-privato lanciato nel 2007 e costituisce lo strumento per la realizzazione del pilastro tecnologico del cielo unico europeo (SES). Successivamente istituita ufficialmente come JTI, SESAR è  gestita da un’Impresa comune/JU (organismo comunitario) costituita dalla Commissione europea, Eurocontrol e da 19 membri (tra cui ENAV) in rappresentanza di tutta l'industria ATM europea, per un totale di più di 110 aziende.

SESAR sostiene progetti di ricerca e sviluppo con l’obbiettivo di sviluppare un sistema moderno di gestione del traffico aereo per l'Europa che impedisca la congestione dei cieli europei e riduca l'impatto ambientale del trasporto aereo. SESAR è responsabile per l'attuazione del piano di modernizzazione ATM (Air Traffic Management Master plan) e per la realizzazione di specifiche attività volte a sviluppare il nuovo sistema di gestione del traffico aereo in grado di garantire la sicurezza e la fluidità del trasporto aereo in tutto il mondo nel corso dei prossimi 30 anni.

Il budget stimato per SESAR è di circa 1.6 miliardi € di cui 600 milioni € dal budget di Horizon 2020 e 1 miliardo € da parte di Eurocontrol e partner industriali della JU.

  • La JTI SHIFT2RAIL (trasporto ferroviario) Nata nel 2014 da otto membri (Alstom Transport, Ansaldo STS, Bombardier Transportation, Construcciones Y Auxiliar de Ferrocarriles, Network Rail, Siemens Aktiengensellchaft, Thales, Trafikverkert), oggi - oltre all’Unione europea - conta 27 membri provenienti dall’industria ferroviaria europea.

SHIFT²RAIL costituisce uno sforzo congiunto dell’industria ferroviaria europea volto a migliorare in modo significativo la capacità del sistema ferroviario europeo, con l’obiettivo finale di incentivare passeggeri ed imprese ad utilizzare di più il trasporto ferroviario e di migliorare la competitività dell’industria ferroviaria europea nei confronti dell’emergente concorrenza asiatica. L’obiettivo più specifico delle JTI è quello di sviluppare, integrare, dimostrare e convalidare soluzioni e tecnologie innovative che permettano di mantenere rigorosi standard di sicurezza e di ridurre del 50% i costi del ciclo di vita del sistema di trasporto ferroviario, aumentarne del 100% la capacità, aumentarne del 50% l’affidabilità e la puntualità, eliminare gli ostacoli tecnici che frenano l’interoperabilità e l’efficienza del settore, e ridurre le esternalità negative connesse con il trasporto ferroviario.

Per il periodo 2014-2020, il contributo finanziario dell’Unione europea proveniente dal budget di Horizon 2020 è pari a 450 milioni €. Il contributo totale dei membri dell’industria ferroviaria europea è pari a 470 milioni €, portando il budget totale di SHIFT²RAIL a 920 milioni €.