Scuola: presidi Andis, serve osservatorio su povertà educative

(ANSA) - ROMA, 20 MAG - Creare un osservatorio permanente  sulle povertà educative e l'inclusione, che diventi luogo di  confronto e di scambio di buone pratiche, alla luce di una crisi  economico-sociale che si preannuncia dura proprio in quelle  realtà che avrebbero più bisogno di combattere abbandono e  dispersione scolastica.

È una delle proposte lanciate da Paola  Bortoletto, neo presidente dell'Associazione Nazionale Dirigenti  Scolastici nel corso della sua relazione tenuta durante  l'undicesimo congresso dell'Andis a Pimonte (Napoli).  L'Andis, associazione professionale dei dirigenti scolastici, è  stata fondata nel 1988 e ad oggi conta più di mille dirigenti  scolastici iscritti in tutte le regioni d'Italia.

Una realtà  che, sottolinea la Bortoletto, "in questi hanno ha svolto un  ruolo propositivo con grande spirito di responsabilità e  collaborazione con le istituzioni in un momento storico  complesso, per via del Covid e oggi dell'impatto della guerra  che sta avendo sulla nostra società, che rilancia l'importanza  del sistema scolastico e della formazione delle future  generazioni".  Per questi motivi l'Andis chiede al governo maggiore attenzione  sull'edilizia scolastica, "non possiamo accettare che la  montagna del Pnrr partorisca il topolino di appena 216 scuole", dice la Bortoletto, ma anche più risorse sul sistema integrato  0-6. "Dobbiamo puntare sul rilancio dell'Istruzione  Professionale offrendole piena dignità, valorizzando le scelte  dei ragazzi, offrendo loro ambienti di apprendimento motivanti  partendo da un nuovo modo di ripensare il rapporto  scuola/lavoro".

Occorre poi rilanciare il Sistema Nazionale di Valutazione per  non cadere nell'autoreferenzialità, investire sulla valutazione  formativa che accompagna il processo di apprendimento  intrecciandosi con l'insegnamento, che non si ferma alla  misurazione, ma include l'apprezzamento dell'insegnante e porta  alla conoscenza e quindi alla trasformazione, che comprende  l'autovalutazione e lo sviluppo metacognitivo, che considera  l'apprendimento un processo incrementale".

Infine il tema della cruciale della formazione iniziale e in  servizio e delle procedure di reclutamento sul quale, conclude  la neo presidente Andis, "non può essere trascurato il fatto che  la formazione più generativa è quella ancorata alla ricerca di  base, ai percorsi di ricerca-azione, ad una progettazione delle scuole che possono avvalersi della collaborazione  dell'associazionismo professionale e dell'Università".