Osservatorio Ambientale della Val d’Agri tra Agricoltura, Natura, Industria e Cultura dei Luoghi. Un laboratorio del vivere sostenibile.
Quando |
26/11/2011
dalle 09:00 alle 16:00 |
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Dove | Marsico Nuovo (PZ) |
Persona di riferimento | Federica Colucci |
Recapito telefonico per contatti | +39 06 30486877 |
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Malgrado enormi porzioni del territorio lucano siano occupate da campi coltivati, pochi sono consapevoli del ruolo funzionale esercitato dall'agricoltura, quale raccordo tra ecosistemi e tecnosistemi.
La Regione Basilicata, detentrice di un rilevante patrimonio ambientale, agricolo, culturale, rappresenta oggi sul panorama nazionale un importante "laboratorio" per testare e praticare il "cambiamento" che l’Europa intravede nella convergenza delle politiche agricole e ambientali. Cambiamento orientato alla ricostruzione di equilibri interrotti dalle recenti economie globali, al ripristino e alla valorizzazione di sistemi agroambientali ad elevata biodiversità maggiormente adattabili al variare delle condizioni esterne.
Agricoltura dunque in grado di conservare territori, saperi, culture, di produrre paesaggi, cibo, reti sociali, di recuperare valori, sindrome e al tempo stesso terapia delle sempre più evidenti sintomatologie del territorio.
La Rete Natura 2000, ossatura portante di questo grande organismo territoriale il contenitore per eccellenza del divenire della biodiversità locale rappresenta l’ambito, ove è possibile ri-pensare un modello di sviluppo moderno, indirizzato a porre gli individui in una posizione di consapevolezza e responsabilità.
I territori rurali rappresentano dunque oggi lo spazio della conservazione, della promozione, di una profonda revisione del rapporto dell'uomo con il cibo e con tutte le altre forme di "nutrimento", non solo del corpo ma anche della sfera pensante, creativa, che, alla luce dei nuovi modelli interpretativi del concetto di benessere, sembrano sfuggire all'uomo moderno. E’ proprio nella vitale contaminazione tra la produzione agricola e la conservazione dell’ambiente che dobbiamo intravedere i nuovi obiettivi strategici del cambiamento.