Convegno sull’oceanografia fisica e analisi lagrangiana, in memoria del ricercatore ENEA, Volfango Rupolo

Volfango Rupolo, ricercatore ENEA scomparso un anno fa, è stato uno dei massimi esperti e teorici della modellistica numerica dei mari e dell’analisi lagrangiana, cui si devono i notevoli sviluppi conseguiti nel campo dell’oceanografia fisica

news.jpgSi è tenuta il 26 maggio presso l’ENEA una giornata di studio sull’oceanografia fisica: con l’occasione si è ricordata la figura di Volfango Rupolo, ricercatore ENEA scomparso un anno fa, tra i massimi esperti e teorici della modellistica numerica dei mari e dell’analisi lagrangiana, cui si devono i notevoli sviluppi conseguiti nell’ultima decade nel campo dell’oceanografia fisica.

L’analisi lagrangiana applicata all’oceanografia fisica consiste nell’osservare alcune caratteristiche dei fluidi (temperatura, densità e velocità) attraverso il rilascio in mare di boe libere che seguono il naturale andamento dell’acqua. Si differenzia dall’approccio euleriano che prevede l’ancoraggio di una sola boa in un punto prestabilito.

Considerando la grande circolazione oceanica e la presenza di vortici che oscillano dalle poche decine a centinaia di chilometri, l’approccio lagrangiano consente di poter lavorare su dati più reali, permettendo una migliore caratterizzazione dei processi fisici.

Hanno partecipato al convegno odierno: Vincenzo Artale (ENEA), Ettore Salusti (Università “La Sapienza”, Roma), Lia Santoleri (ISAC-CNR), Sabrina Speich (Laboratoire de Physique des Oceans, Brest), Daniele Iudicone (Stazione Zoologica “Anthon Dhorn”, Napoli), Nadia Pinardi (Università “Alma Mater”, Bologna), Claudia Pizzigalli (Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici, Lecce) e Kristofer Dӧӧs (Università di Stoccolma).

 

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