Gli aggiornamenti IEA in vista della Conferenza di Durban

20 ottobre 2011

WorldView.jpgLe ultime stime dell'Agenzia Internazionale per l'Energia (IEA (2 Emissions from Fuel Combustion, Highilights 2011), pubblicate il 19 ottobre, mostrano un livello di emissioni globali di CO2 da combustibili fossili per il 2009 pari a 29 miliardi di tonnellate, inferiori dell’1,5% rispetto ai valori del 2008 (-0,5 Gt CO2). In particolare, Cina e Stati Uniti sono responsabili complessivamente del 41% delle emissioni globali nel 2009. Mentre le emissioni dei paesi in via di sviluppo sono cresciute del 3,3% rispetto al 2008, quelle dei paesi industrializzati si sono fortemente ridotte (- 6,4%);  le prime rappresentano il 54% delle emissioni globali a fronte di quelle dei paesi sviluppati responsabili del 46%. E’ di notevole interesse evidenziare come per il 2009 le emissioni dei paesi soggetti agli obblighi del protocollo di Kyoto siano diminuite del 14,7% rispetto ai valori del 1990.

Nel 2009 il 43% delle emissioni di anidride carbonica provenienti dalla combustione di combustibili fossili deriva dal carbone, il 37% dal petrolio e il rimanente 20% dal gas. La crescita di tali combustibili  è stata caratterizzata  da un andamento diverso, mostrando un trend che è prevedibile continui nel futuro. In particolare, le emissioni provenienti dal carbone hanno avuto una leggera flessione rispetto ai valori del 2008 (circa 1%), considerando la crescente domanda di tale combustibile dalle maggiori economie emergenti quali Cina e India. Le emissioni provenienti dal petrolio si sono invece ridotte del 2,2% durante l’anno, come risultato della crescente domanda di carbone in alcune regioni e di gas le cui emissioni sono aumentate di circa il 2,2% rispetto al 2008.

GraficoEmissioni.jpgTra il 2008 e il 2009 l’andamento delle emissioni è stato fortemente differenziato fra le regioni.  A livello regionale le emissioni di CO2 sono cresciute significativamente in Asia (5,5%), Cina (5%) e Medio Oriente (3.6%).  I principali dieci paesi emettitori (19 Gt CO2 in totale), tra cui Cina e Stati Uniti (che hanno livelli di emissioni con una quota di emissione di molto superiore agli altri paesi), sono stati responsabili di circa due terzi delle emissioni globali del 2009.

Per ciò che concerne la disaggregazione settoriale,  la generazione di elettricità e calore è stata la maggiore responsabile delle emissioni di CO2 globali (43%) seguita dal settore dei trasporti (23%), che complessivamente hanno prodotto circa due terzi delle emissioni globali di CO2 nel 2009.

Seppure con una leggera diminuzione rispetto ai valori del 2008 (-1,7% CO2), il settore della generazione elettrica e del calore a livello globale dipende in larga parte dall’uso del carbone che tra i combustibili fossili è quello a maggiore contenuto carbonico e il principale responsabile delle emissioni di CO2. In paesi come Australia, Cina, India, Polonia e Sud-Africa, la maggior parte della produzione di elettricità e calore avviene mediante l’utilizzo di carbone (tra il 68% e il 94%).

L’Ufficio Studi dell’ENEA ha così commentato questi dati: “Le recenti stime delle emissioni globali di CO2 sono caratterizzate da un andamento crescente nelle economie in espansione, ad oggi responsabili per oltre la metà del totale e inducono a riflettere sulla necessità di coinvolgere e responsabilizzare maggiormente tali paesi sulle questioni riguardanti la lotta ai cambiamenti climatici e la sostenibilità del sistema energetico-economico mondiale. Le proiezioni dell’Agenzia indicano che il percorso intrapreso a livello mondiale non è più sostenibile e che politiche più stringenti e sviluppo tecnologico costituiscono la chiave per una sostanziale decarbonizzazione delle modalità di consumo e produzione dell’energia”.

 

infoEAI@enea.it


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