Il Green Cross Award al film più ecologista del Festival di Venezia con la terra dell’Antartide
30 giugno 2014
A Francesco Rosi il Premio di Green Cross per l’attualità del suo film “Mani sulla città” in difesa dell’ambiente
In occasione della cerimonia di presentazione del nuovo premio di Green Cross alla 71esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, il premio a forma di goccia realizzata in vetro di Murano, che Green Cross Italia e la Città di Venezia attribuiscono ogni anno al film più ecologista tra quelli in concorso, è stato consegnato al regista Francesco Rosi per il suo film “Le mani sulla città”, che è stato proiettato il 26 giugno a Roma alla Casa del Cinema nella versione restaurata. Il premio simboleggia la forza di ogni piccola azione per la salvaguardia dell’ambiente, anche quella di un film di denuncia come questo, di drammatica attualità.
Francesco Rosi ha dichiarato:"Questo riconoscimento mi gratifica perché nel mio lavoro di regista ho sempre cercato di realizzare qualcosa di culturalmente utile. L'arte non è nulla se non è utile. Con questo film ho cercato di capire che cos'è Napoli e cosa possiamo fare noi per migliorare la situazione del nostro Paese".
«La costante attenzione di Green Cross ai temi dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile - dichiara il presidente di Green Cross Elio Pacilio - ci porta a condurre azioni di promozione culturale come questa, con l’obiettivo di mantenere alta l’attenzione del pubblico sugli aspetti più critici della nostra società».
L’evento è stato organizzato in collaborazione con Anac, l'Associazione nazionale autori cinematografici, e il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, con la partecipazione del regista Ugo Gregoretti, presidente dell' Anac, e dei ricercatori dell’ENEA e del Cnr del Programma Nazionale Ricerche in Antartide.
La goccia quest'anno contiene al suo interno la terra proveniente dall’Antartide, una terra ancora incontaminata, consegnata dalle mani di Vincenzo Cincotti, responsabile dell’Unità Tecnica Antartide dell’ENEA, a quelle del presidente di Green Cross Italia Elio Pacilio. "Questa terra, che abbiamo prelevato al Polo Sud e studiato per usi scientifici nei nostri laboratori, - ha spiegato il ricercatore dell'ENEA Vincenzo Cincotti, - sarà ora destinata con onore a simboleggiare l'impegno e la consapevolezza per la salvaguardia del Pianeta. Un modo per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema del “global warming”, attraverso la conoscenza di un luogo, come l’Antartide, in prima linea nello studio dei cambiamenti climatici."
A cura dell'Ufficio Stampa e rapporti con i media