Industria: sarà italiano il Polo di Ricerca sulle materie prime strategiche
15 gennaio 2015
Sarà in Italia, presso il Centro Ricerche Casaccia dell’ENEA alle porte di Roma, il polo di ricerca europeo sulle materie prime strategiche per il Sud Europa. Si tratta di un risultato di particolare rilievo sul fronte della creazione di nuove imprese e occupazione attraverso lo sviluppo di attività di ricerca in settori avanzati. Il risultato è frutto della vittoria del consorzio internazionale “RawMatTERS” - al quale partecipa l’ENEA come capofila nazionale con alcune università e industrie nazionali - nell’ambito del bando europeo da 2 miliardi di euro per creare 50 start up e 10mila posti di lavoro nel settore delle cosiddette ‘terre rare’.
Il bando è promosso dall’Istituto Europeo per la Tecnologia e l’Innovazione (EIT) e prevede la creazione di una ‘Comunità della conoscenza e dell’innovazione’ (KIC Knowledge and Innovation Community[1]) per migliorare l’estrazione, il riciclo, il riuso e la sostituzione delle materie prime ‘critiche’ quali, ad esempio, terre rare, indio, germanio, magnesio.
I poli di ricerca europei saranno sei e l’Italia avrà quello del Sud Europa (riferimento per Spagna e Malta).
Il consorzio RawMatTERS è composto da 20 paesi e oltre 100 partner. Per l’Italia, oltre alla capofila ENEA, sono coinvolti Trento Rise, ASTER, Marangoni, le Università di Padova e di Milano Bicocca e, come partner associati, Pirelli Tyre, Politecnico di Milano; Zanardi Fonderie, più 16 partner a progetto, principalmente PMI di Italia, Spagna e Malta, più 15 partner di supporto fra i quali Unioncamere, Regioni Lazio e Lombardia e il Ministero dello Sviluppo Economico.
Le attività partiranno da gennaio 2016 per una durata di sette anni, fino al 2022.
‘’È una vittoria per il sistema Paese e dell’ENEA che è riuscita a mettere insieme tutti i principali attori italiani intorno a un progetto strategico per la ricerca e l’innovazione applicate all’industria manifatturiera’’ ha dichiarato il Commissario dell’ENEA Federico Testa –. “Ci sono voluti due anni di lavoro, per i quali ringrazio i nostri funzionari e i ricercatori, per arrivare a questo risultato che consolida l’eccellenza ENEA nel binomio ricerca-industria’’.
“Nello specifico, la KIC non finanzierà attività di ricerca in senso stretto, bensì la valorizzazione delle ricerche pregresse, in forma di nuove concrete iniziative di business compreso lo sviluppo delle nuove professionalità ad esse necessarie” spiega Marco Vittori, responsabile dell’Unità Tecnologia dei Materiali dell’ENEA che ha curato il progetto insieme all’Ufficio di Bruxelles dell’Agenzia.
Nella scienza e tecnologia dei materiali, l’ENEA è impegnata principalmente nella ricerca applicata alla realizzazione di nuovi materiali e di nuovi componenti. Riguardo alla KIC ‘materie prime critiche’, le attività si baseranno su competenze sviluppate grazie a finanziamenti regionali, nazionali ed europei, ad esempio nel recupero di metalli preziosi da prodotti ad alto valore aggiunto (display, lampade, schede elettroniche), la sostituzione delle materie prime critiche incorporate nei prodotti elettronici e del settore illuminotecnico, il recupero di terre rare dai magneti permanenti utilizzati in hard disk ed altri prodotti elettronici, la progettazione e realizzazione di nuovi prodotti che riducono o annullano l’utilizzo di materie prime critiche (OLED, celle solari).
Fonte: Marco Vittori, Unità Tecnica Tecnologie dei Materiali – marco.vittori@enea.it
Per approfondimenti sulle "Materie prime critiche” vedi articoli pubblicati sulla rivista ENEA, Energia, Ambiente e innovazione", consultabili al seguente link: http://titano.sede.enea.it/Stampa/Files/cs2014/Articoli-materie-prime-EAI.pdf
http://webtv.enea.it/Members/webtvadmin/videos/interv-marco-vittori.mpg/view
[1] Le Kic sono comunità di enti di ricerca, istituzioni, imprese per rilanciare la competitività europea