L’ENEA contribuisce all’individuazione del gene responsabile del colore delle pesche
16 settembre 2013
Lo studio aiuterà il miglioramento genetico e la selezione di frutti di qualità
È stato individuato, grazie al contributo dell’ENEA, il gene responsabile del colore, bianco o giallo, della polpa delle pesche. A fare luce su una delle più importanti caratteristiche di qualità di questi frutti è stato un gruppo di ricercatori appartenenti a 3 diversi istituti di ricerca italiani: il Centro ENEA della Trisaia, il Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università di Bologna e l’Unità di Ricerca per la Frutticoltura di Forlì del Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura. A luglio 2013 è stato pubblicato online sulla rivista Plant Molecular Biology Reporter, un articolo che descrive i progressi ottenuti nel completare un lavoro del 2011 sullo studio generale della via di biosintesi dei carotenoidi in pesco. Tale lavoro ha coinvolto, oltre alle 3 istituzioni già citate, anche il Centro ENEA della Casaccia e partner israeliani ed ungheresi.
Il gene scoperto codifica il principale enzima responsabile nel frutto di pesco della degradazione dei carotenoidi, pigmenti organici responsabili della colorazione gialla, arancione e rossa in molte specie largamente coltivate, fra cui pomodoro, patata e mais. Studiando un ampio numero di varietà di pesco sia antiche che recenti, oltre a semenzali di incroci controllati, si è appurato che il colore della polpa ha subito delle evoluzioni dovute a varie mutazioni: dalle “antenate” pesche bianche si sono originate delle varietà a polpa gialla, così come si sono verificate delle variazioni spontanee di ritorno dal giallo al bianco.
Il colore della polpa delle pesche è una delle caratteristiche principali che determinano la qualità del frutto e la scelta dei consumatori: molti sono attratti dalle pesche gialle, che contengono tra l’altro maggiori quantità di carotenoidi con proprietà anti-ossidanti o pro-vitaminiche (per es., il beta-carotene); altri preferiscono i frutti bianchi, più profumati e gradevoli grazie a molte sostanze aromatiche derivate proprio dalla degradazione dei carotenoidi.
Grazie alle conoscenze derivate da questo lavoro, nei programmi di miglioramento genetico del pesco si potrà attuare la selezione precoce del colore della polpa, senza attendere la messa a frutto delle piante (generalmente 3-4 anni), con evidenti vantaggi sia in termini di spazio che di costi, intervenendo già dal primo anno sull’aspetto e la qualità del frutto.