L’ENEA coordina il Progetto CLIM-RUN per i servizi climatici nell’Area del Mediterraneo
9 luglio 2013
I servizi climatici costituiscono una nuova branca della ricerca che si sta rapidamente sviluppando e che riscuote un crescente interesse in tutti i Paesi del mondo. Nel 2009 è stata avviata la creazione di un sistema mondiale di servizi climatici e anche in Europa la Commissione Europea ha finanziato alcuni progetti.
I diversi partner internazionali del progetto europeo, coordinato dall’ENEA, Climate Local Information in the Mediterranean region: Responding to User Needs – Informazioni climatiche locali nella regione del Mediterraneo: una risposta alle esigenze degli utilizzatori, CLIM- RUN si sono incontrati presso l’ENEA per fare il punto sui risultati ottenuti nei tre anni di vita del progetto.
Elemento essenziale di CLIM-RUN è lo sviluppo e la realizzazione di servizi climatici che per la prima volta prendono in considerazione l’area Mediterranea (con particolare attenzione alle regioni montuose, alle aree costiere e alle isole) che, contrariamente al nord Europa, non ha mai realizzato strumenti operativi di questo genere. Obiettivo principale è lo sviluppo di un protocollo per applicare nuove metodologie, modelli e strumenti migliorati adatti a fornire informazioni dettagliate a livello regionale e locale agli utenti nei settori dell’energia (soprattutto da fonte rinnovabile), del turismo, e a quelli coinvolti dal rischio incendi. Queste informazioni sul clima attuale e sull’evoluzione di quello futuro saranno utilizzate per molte applicazioni pratiche, come ad esempio la caratterizzazione di statistiche sul vento per gli impianti fotovoltaici e in più potranno contribuire alla creazione di nuove professionalità.
Evidenzia Paolo Ruti, ricercatore ENEA, coordinatore del progetto: “CLIM-RUN è un progetto strategico per migliorare i rapporti non solo dell’Italia ma anche dell’Europa con i paesi della sponda sud del Mediterraneo, il nord Africa in particolare. Il carattere di “servizio” di CLIM-RUN rappresenta una peculiarità rispetto ai progetti di ricerca sui cambiamenti climatici in generale. Infatti, si è scelto un approccio “dal basso”, coinvolgendo tutti i potenziali interessati: sono stati selezionati casi studio per i diversi settori e si sono tenuti incontri con gli attori locali. Lo spirito che sottende il concetto di servizio climatico indica, dunque, il desiderio della comunità scientifica di interagire più strettamente con rilevanti settori economici e di rendere disponibili le informazioni e i dati accumulati nel corso del tempo ai potenziali utilizzatori, al fine di programmare al meglio le attività in vari settori, dall’agricoltura all’energia”.
Sulla base dei risultati delle attività del progetto sono stati delineati i primi elementi per le Linee Guida per la Commissione Europea per il proseguimento del processo di creazione di quel sistema mondiale di servizi climatici già avviato dal World Meteorological Organisation (WMO). Si è appena conclusa a Ginevra, dove si è svolta dal 1 al 5 luglio 2013, una conferenza internazionale con l’obiettivo di realizzare una struttura sovranazionale con la creazione di accordi con circa 200 governi. Si tratta di un percorso ultradecennale che permetterà di mettere a frutto la grande quantità di conoscenza degli esperti mondiali per contribuire a prevenire e contenere i danni economici derivanti dalla variabilità climatica e dai cambiamenti climatici e dagli eventi estremi ad essi correlati, limitando anche le catastrofi naturali e le conseguenze di questi sulle popolazioni.