Nei Laboratori ENEA di Frascati ottenuta la colorazione di un telo di lino con caratteristiche analoghe a quelle dell’immagine della Sindone grazie all’irraggiamento con il laser a eccimeri

29 marzo 2013

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Come si è impressa l’immagine della Sindone? Uno speciale laser a eccimeri ha permesso ai ricercatori che lavorano nel Centro Ricerche ENEA di Frascati di riprodurre su un telo di lino l’immagine di un volto, la cui colorazione ha caratteristiche fisiche e chimiche simili a quelle osservabili sul sudario della Sindone. Questo volto è stato ottenuto usando la luce laser come se fosse un pennello fermo che scrive un disegno su un tessuto che viene mosso. In pratica, gli impulsi laser sono stati ridotti in dimensione fino ad un millimetro di diametro ed indirizzati verso il tessuto di lino che, durante l’irraggiamento, era mosso da un sistema meccanico collegato ad un computer, in modo da ottenere punto dopo punto l’immagine di un volto.

In particolare, sono state ottenute macchie impresse sugli strati più superficiali delle fibre del tessuto aventi colore, distribuzione spaziale e spessore di colorazione compatibili con l’immagine presente nella Sindone. Gli impulsi di luce ultravioletta emessi dal laser sono estremamente brevi, con singoli flash che non devono superare i 50 miliardesimi di secondo per ottenere una colorazione simil-sindonica. In questo modo ci si è avvicinati alle caratteristiche dell’immagine sindonica più che ogni altro tentativo di riproduzione dell’immagine di tipo chimico, sia tramite sostanze a contatto (coloranti, paste chimiche, polveri, acidi) sia tramite diffusione di vapori. Ovviamente, l’immagine presente sulla Sindone di Torino non può essere stata generata dagli impulsi di luce emessi da un laser. Tuttavia, fra tutti i tentativi sinora effettuati per riprodurre l’immagine che si osserva sulla Sindone, la colorazione che si ottiene tramite luce ultravioletta presenta delle caratteristiche che si avvicinano più di altre alla vera immagine sindonica. Questo risultato offre la suggestione che la tenue immagine dell’Uomo della Sindone possa essere stata impressa da un ipotetico, brevissimo lampo di luce ultravioletta.

Paolo Di Lazzaro, responsabile del Laboratorio Eccimeri del Centro Ricerche ENEA di Frascati chiarisce: “Quando si parla di un flash di luce che riesce a colorare un telo di lino in modo simile alla Sindone, è facile portare il discorso nell’ottica del miracolo e della resurrezione. Ma come scienziati, noi ci occupiamo solo di eventi scientificamente riproducibili, e la resurrezione non lo è. Quello che posso dire con assoluta certezza è che il nostro risultato è riproducibile in laboratorio. Se i nostri risultati scientifici possono aprire un dibattito filosofico e teologico, le conclusioni le lasciamo agli esperti dei rispettivi campi, e in definitiva alla coscienza di ciascuno di noi”.

In occasione dell’ostensione della Sindone a Torino il 30 marzo p.v., presso il Museo della Sindone verrà esposta una teca con il telo che riproduce un’immagine simil-sindonica ottenuta dall’ENEA con un laser a eccimeri.

 

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