Robot sottomarini ENEA per l'acquario di Roma
23 aprile 2012
“Non solo far vedere, non solo far capire, ma far conoscere il Mediterraneo è il nostro obiettivo”. Con questo slogan il Presidente dell’Acquario di Roma, Domenico Ricciardi, ha spiegato al folto pubblico presente al convegno intitolato “Dal Mar Mediterraneo alla Cittadella della divulgazione dell’innovazione tecnologica nell’Acquario di Roma” il perché di una simile iniziativa per la Capitale. Un’opera faraonica di quattordicimila metri quadrati sotto il laghetto dell’EUR che gli varrà il primato di acquario più grande d’Italia e tra i primi in Europa. È composta da: un acquario tradizionale, EXPO, un’area ristorazione, sale di esposizione, un Auditorium da 400 posti e un parcheggio per 700 posti auto. Vi saranno inserite moltissime specie marine ma l’elemento di massima attrattiva, a detta degli ideatori, saranno le vasche all’interno delle quali nuoteranno sofisticati pesci robot, i robot sottomarini e altre dove si svilupperanno i progetti di ricerca scientifica per la tutela, la salvaguardia e l’educazione marina. Una sezione sarà dedicata al Museo del Mediterraneo. Le sale espositive di dimensioni e tipologie diverse saranno realizzate con le più sofisticate tecnologie digitali per proporre ambientazioni spettacolari. L’allestimento delle sale dell’EXPO sarà curato da SEA LIFE in collaborazione con ENEA, CNR, Bioparco, Expomed, Lega Navale, Fondazione Michelagnoli, Museo Pigorini, Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare, Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Università Campus Bio-Medico, Università La Sapienza, Politecnico di Milano. I pesci robot, un progetto made in Italy condotto dal Laboratorio di Robotica e Biomicrosistemi dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, sono costituiti da strutture meccaniche rivestite da pelli artificiali in lattice, in grado di raggiungere effetti di straordinaria somiglianza e dotati di sensori che permettono di muoversi autonomamente, riproducendo i movimenti tipici della specie.
Gli archeologi del Ministero per i Beni e le Attività Culturali allestiranno una sala dedicata all’archeologia subacquea all’interno della quale saranno create delle vasche dove sommozzatori dal vivo simuleranno il recupero di reperti archeologici mediante l’impiego delle più sofisticate tecnologie. Punta di diamante dell’edutainment (termine che significa educazione e intrattenimento) sarà la realizzazione del 4D interactive, una tecnologia cinematografica avveniristica ideata e progettata dalla XAM. Questa tecnologia consentirà una fruizione interattiva dei contenuti stereoscopici in 3D attraverso l’utilizzo di appositi sensori, localizzati all’interno delle ultramoderne sale cinematografiche dell’acquario sensibili al movimento del corpo umano. I visitatori potranno immergersi virtualmente e “nuotare” per conoscere da vicino i segreti degli abissi e delle specie ittiche che li popolano. Attraverso il semplice movimento delle braccia gli spettatori avranno la possibilità di decidere quale zona marina raggiungere e visionare, potranno chiedere informazioni aggiuntive sulla flora e la fauna di quella specifica area e studiare il comportamento e le abitudini dei pesci a quelle profondità.
“L’idea nata quindici anni fa di creare una cittadella per la divulgazione scientifica dell’ambiente marino e per alimentare la conoscenza del Mar Mediterraneo sta finalmente diventando realtà” – ha proseguito il Presidente Ricciardi – “e rappresenterà un valore aggiunto con il quale l’Italia parteciperà all’ottavo programma quadro della UE, Horizon 2020, che metterà a disposizione 81 miliardi di euro da destinare alla ricerca”.
“L’Acquario di Roma-EXPO risponde ai criteri che l’Europa chiede: quello della divulgazione della cultura scientifica, della coesione tra diversi attori sia pubblici che privati, della risposta al criterio del processo infrastrutturale e infine della creazione di grandi progetti di ricerca” ha spiegato Mario Alì, Direttore generale del MIUR. “L’idea della creazione dell’Acquario di Roma si configura come una knowledge-based society in cui far convergere conoscenze e competenze, il capitale immateriale che è ormai indicato come la vera ricchezza di una nazione”.
Nella vasca ideata dal CNR si andrà in esplorazione dei mari Artico e Antartico. Due settori distinti identificheranno i mari polari e al loro interno saranno posizionati il modellino dello scafo di una nave rompighiaccio e alcuni strumenti, riprodotti in scala, utilizzati abitualmente per attività di ricerca. Unità esterne multimediali garantiranno l’interattività tra visitatore e vasca. L’ENEA, presente al convegno con Claudio Moriconi, responsabile del Laboratorio di robotica del Centro Ricerche Casaccia, immergerà nelle vasche dell’Acquario VENUS, un robot economico che potrà lavorare in sciami, utilizzato per la sorveglianza nei porti e per il monitoraggio ambientale. L’ENEA ha condotto ed ha in corso vari progetti di ricerca in robotica subacquea per il rilievo di dati geofisici, ambientali e di mappatura del fondale marino. “Siamo presenti nell’Acquario di Roma – ha sottolineato Moriconi – perché sarà utile per attrarre giovani verso questo settore di ricerca, perché diventerà un polo di aggregazione internazionale per la ricerca e la divulgazione scientifica, perché sarà un centro di collegamento e sviluppo di iniziative volte alla soluzione di problemi economici, culturali, educativi, sociali e scientifici, perché darà un impulso alla promozione di Roma quale ‘Capitale del Mediterraneo’”.
L’Acquario di Roma, ha assicurato il suo Presidente, salperà entro dicembre 2012.