Un decalogo dal mondo della ricerca per l’agricoltura del futuro
5 dicembre 2012
“Agricoltura domani” è il titolo del convegno che si è tenuto lo scorso novembre in Confagricoltura a Roma, organizzato da Confagri, Conaf, Fidaf e Unasa, nel corso del quale il Presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, ha presentato il decalogo per l’agricoltura del futuro.
Tre sono i pilastri per l’agricoltura del futuro evidenziati nel decalogo: eccellenza della ricerca, leadership delle aziende, coinvolgimento delle imprese industriali per aumentare la produzione – dato l’aumento della popolazione – con la riduzione dello sfruttamento delle risorse naturali.
Gli esperti affermano che anche quest’ultimo obiettivo è perseguibile come dimostrano le 1.500 tonnellate di cereali prodotte in più rispetto agli anni ’60 a fronte di un esiguo aumento delle terre messe a coltura.
Un risultato tutt’altro che trascurabile, soprattutto per i 4 miliardi di persone affamate che nell’ultimo mezzo secolo si sono aggiunti alla popolazione mondiale.
La sfida per l’agricoltura di domani è la science for farming che promuove il ruolo dell’agricoltura nell’innovazione. Questo vuol dire coniugare agricoltura, ambiente, territorio, energia e salute ed integrare gli sviluppi sociali, la produzione sostenibile, il miglioramento della salute pubblica, l’adattamento ai cambiamenti climatici e uno sviluppo globale rispettoso dell’ecosistema.
bioeconomia basata sulla conoscenza”, sulla quale sono incentrate le iniziative UE in materia di ricerca e sviluppo e che riguardano direttamente o indirettamente l’impresa agricola.
Si tratta di un complesso di attività che rappresenta in Europa oltre duemila miliardi di euro di giro d’affari e il dieci per cento di occupati (oltre venti milioni nell’Unione) tra filiera agricola, alimentare, acquacoltura e pesca, filiera delle foreste e del legno, filiere no food, bioenergia ecc. Considerando queste connessioni si potranno perseguire gli obiettivi di sviluppo del settore agricolo. È dunque necessario avviare una politica volta a realizzare una profonda riforma strutturale del settore e fare rete tra le istituzioni di ricerca.
Tra i partecipanti al convegno Massimo Iannetta, responsabile Unità tecnica sviluppo sostenibile ed innovazione del sistema agro-alimentare dell’ENEA.