Rischi e benefici nell’uso medico delle radiazioni: l’importanza di una corretta informazione al paziente
3 dicembre 2013
Si è tenuto oggi presso il Palazzo Senatorio del Campidoglio, il IV workshop interdisciplinare della Federazione Italiana Ricerche sulle Radiazioni (FIRR) per promuovere l’importanza di una corretta informazione al paziente circa i rischi dati dall’esposizione alle radiazioni in seguito ad indagini diagnostiche.
Le radiazioni ionizzanti utilizzate a scopo terapeutico, cioè, ad alte dosi, possono aumentare il rischio di insorgenza di tumori e questa probabilità è nota e accettata dal paziente in considerazione dei potenziali benefici derivanti dalla cura della malattia. Diverso è il discorso per le radiazioni utilizzate a scopo diagnostico, cioè a basse dosi, che sono per lo più prive di effetti collaterali. La possibilità che possano svilupparsi conseguenze di rilievo clinico è ancora oggi incerta e oggetto di discussione tra gli esperti del settore. E’ noto, comunque, che la probabilità che queste si manifestino è proporzionale alla dose totale ricevuta nel corso della vita e che varia in relazione a numerosi fattori individuali.
L’ENEA, che ha dato il patrocinio all’evento, ha messo a disposizione le sue conoscenze nel campo delle radiazioni ionizzanti, contribuendo al raggiungimento di una comunicazione “integrata”, seria ed affidabile attraverso un approfondimento delle innovazioni tecnologiche, delle tecniche radiologiche e degli aspetti radio protezionistici.
Nel corso della Tavola Rotonda, che ha fatto seguito agli interventi dei relatori, è stata proposta l’istituzione di un tavolo di lavoro per approfondire il grado di conoscenza delle problematiche connesse al rischio radiologico da parte dei medici prescrittori e i loro eventuali bisogno formativi anche in previsione del futuro recepimento della Direttiva europea relativa agli standard di sicurezza per la protezione contro i rischi derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti.
Il workshop, ha rappresentato l’occasione per un confronto tra esperti provenienti da molteplici discipline scientifiche, ha permesso di affrontare i diversi temi legati alla corretta definizione del rischio, alla determinazione della dose, ai criteri di giustificazione, all’ottimizzazione e regolamentazione delle indagini radiologiche e ha messo in evidenza come la comunicazione al paziente/utente del rischio alle dosi molto basse di radiazioni, quali quelle impiegate in radiodiagnostica, deve essere effettuata in maniera integrata dagli esperti delle diverse discipline coinvolte e non può essere demandata a siti web fai da te che possono creare falsi allarmismi.